Verba volant, scripta manent – E anche gli errori
Protesi: istruzioni per l’uso
Spostiamoci dunque nel territorio della traduzione scritta: tra il 2006 e il 2007, a Berlino, ben 47 pazienti sottoposti a un intervento al ginocchio sono stati vittime di un errore.
Nello specifico, di un errore medico dovuto proprio a una traduzione “alterata”.
Ai pazienti era stata impiantata una protesi al ginocchio; tuttavia, le istruzioni in tedesco disponibili per l’impianto non rispecchiavano il messaggio originale.
L’applicazione delle protesi richiedeva un’aggiunta di cemento, sebbene il messaggio sull’etichetta di istruzione fosse diverso: “protesi che non necessita di cemento”.
Il testo originale non era in tedesco, bensì in inglese e qui si parlava di protesi “non-modular” e “cemented”, indicando quindi una protesi non modificabile e da cementare.
Per oltre un anno i medici hanno eseguito operazioni con questa rilevante omissione, ignari dell’errore commesso.
Questo caso illustra chiaramente l’impatto che un errore di traduzione, unito a una certa negligenza, può avere anche in un campo delicato come quello medico.
Tra i pazienti coinvolti molti hanno poi optato per un nuovo intervento e, questa volta, a carico dell’ospedale.
Willie Ramirez: una vita cambiata per sempre
Willie Ramirez è forse il nome più noto in questo contesto: il suo caso è uno dei più discussi in termini di negligenza medica legata alla traduzione. Un errore linguistico ha cambiato per sempre la vita di questo giovane atleta di baseball, lasciandolo tetraplegico a soli diciotto anni.
Era il 22 gennaio 1980 quando, dopo cena, Willie perde conoscenza. La famiglia, di origine cubana lo accompagna in ospedale pensando si trattasse di un’intossicazione alimentare.
Al pronto soccorso i familiari tentano di spiegare l’accaduto, usando il termine “intoxicado”, che nella variante cubana indica solitamente un’intossicazione alimentare.
Complici i pregiudizi e il racconto confuso dei fatti, i medici anglicizzano in “intoxicated” e, senza richiedere un interprete, procedono con un trattamento errato, basato sull’ipotesi di un’overdose.
In realtà in quel momento Willie stava subendo una grave emorragia cerebrale.
Per le prime 36 ore i segni dell’emorragia vennero ignorati e, quando finalmente venne diagnosticata, era troppo tardi: l’operazione chirurgica fu eseguita con un notevole ritardo. Willie Ramirez divenne tetraplegico.
La storia è raccontata nel libro An Intoxicating Error: Mistranslation, Medical Malpractice and Prejudice di Gail Price Wise, che ha intervistato Willie 10 anni dopo l’accaduto. Ecco il racconto del protagonista:
«I think I went in and out of consciousness. I remember a white coat. I think they were slapping my face. They were yelling, “What did you take?!” What did you take?!”
When I woke up, I didn’t know where I was. I already had the surgery, but I didn’t know anything. I didn’t know I was in a hospital. I didn’t know I was quadriplegic.»
La sua carriera nel baseball fu distrutta, tutto a causa di incomprensioni linguistiche e pregiudizi. Lo stesso medico ha ammesso di aver inizialmente pensato a un abuso di droghe, un errore dovuto a un pregiudizio diffuso a Miami negli anni ’80 nei confronti degli ispanici di ceto medio-basso:
«I’ll be honest. When you see a young, comatose, Hispanic male, the first thing you think of is not a brain hemorrhage».
In seguito, la famiglia ricevette un risarcimento di 71 milioni di dollari ma le loro vite cambiarono per sempre quel giorno di gennaio.
Conoscevate già questi errori? Questo è solo l’inizio. Presto vi sorprenderemo con altre curiosità sul mondo della traduzione. Nel prossimo articolo parleremo di marketing, traduzione e localizzazione.
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